sabato 11 febbraio 2012

Dalla «Lettere» di santa Bernadetta Soubirous


   Un giorno, recatami sulla riva del fiume Gave per raccogliere legna insieme con due fanciulle, sentii un rumore.Mi volsi verso il prato ma vidi che gli alberi non si muovevano affatto, per cui levai la testa e guardai la grotta.Vidi una Signora rivestita di vesti candide. Indossava un abito bianco ed era cinta da una fascia azzurra.Su ognuno dei piedi aveva una rosa d'oro, che era dello stesso coloro della corona del rosario.
A quella vista mi stropicciai gli occhi, credendo a un abbaglio.Misi le mani in grembo, dove trovai la mia corona del rosario.Volli anche farmi il segno della croce sulla fronte, ma non riuscii ad alzare la mano, che mi cadde.Avendo quella Signora fatto il segno della croce, anch'io, pur con mano tremate, mi sforzai e finalmente vi riuscii.Cominciai al tempo stesso a recitare il rosario, mentre anche la stessa Signora faceva scorrere i grani del suo rosario, senza tuttavia muovere le labbra.Terminato il rosario, la visione subito scomparve.    Domandai alle due fanciullo se avessero visto qualcosa, ma quelle dissero di no; anzi mi interrogarono cosa avessi da rivelare loro.Allora risposi di aver visto una Signora in bianche vesti, ma non sapevo chi fosse.Le avvertii però di non farne parola.Allora anch'esse mi esortarono a non tornare più in quel luogo, ma io mi rifiutai.Vi ritornai pertanto la domenica, sentendo di esservi interiormente chiamata.Quella Signora mi parlò soltanto la terza volta e mi chiese se volessi recarmi da lei per quindici giorni. Io le risposi di sì. Ella aggiunse che dovevo esortare i sacerdoti perché facessero costruire là una cappella; poi mi comandò di bere alla fontana.Siccome non ne vedovo alcuna, andavo verso il fiume Gave, ma ella fece cenno che non parlava del fiume e mi mostrò col dito una fontana. Recatami là non trovai se non poca acqua fangosa. Accostai la mano, ma non potei prendere niente; perciò cominciai a scavare e finalmente potei attingere un po' d'acqua; la buttai via per tre volte, alla quarta invece potei berla.La visione allora scomparve ed io me ne tornai verso casa.Per quindici giorni però ritornai colà e la Signora mi apparve tutti i giorni tranne un lunedì e un venerdì, dicendomi di nuovo di avvertire i sacerdoti che facessero costruire là una cappella, di andare a lavarmi alla fontana e di pregare per la conversione dei peccatori. Le domandai più volte chi fosse, ma sorrideva dolcemente. Alla fine, tenendo le braccia levate ed alzando gli occhi al cielo, mi disse di essere l'Immacolata Concezione.Nello spazio di quei quindici giorni mi svelò anche tre segreti, che mi proibì assolutamente di rivelare ad alcuno; cosa che io ho fedelmente osservato fino ad oggi.

(Lettera a P. Gondrand, a. 1861, cfr. A. Ravier, Les écrits de sainte Bernadette, Paris, 1961, pp. 53-59)