Mt 15,1-2.10-14
In quel tempo alcuni farisei e alcuni scribi, venuti da Gerusalemme, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Infatti quando prendono cibo non si lavano le mani!».
Riunita la folla, Gesù disse loro: «Ascoltate e comprendete bene! Non ciò che entra nella bocca rende impuro l’uomo; ciò che esce dalla bocca, questo rende impuro l’uomo!».
Allora i discepoli si avvicinarono per dirgli: «Sai che i farisei, a sentire questa parola, si sono scandalizzati?».
Ed egli rispose: «Ogni pianta, che non è stata piantata dal Padre mio celeste, verrà sradicata. Lasciateli stare! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!».
Parole del Papa
Anche noi potremmo chiederci: perché Gesù e i suoi discepoli trascurano queste tradizioni? (…) Perché per Lui è importante riportare la fede al suo centro. (…) Ed evitare un rischio (…): osservare formalità esterne mettendo in secondo piano il cuore della fede. (…) È il rischio di una religiosità dell’apparenza: apparire per bene fuori, trascurando di purificare il cuore. (…) Gesù non vuole esteriorità, vuole una fede che arrivi al cuore. Infatti, subito dopo, richiama la folla per dire una grande verità: «Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro» (v. 15). Invece, è «dal di dentro, dal cuore» (v. 21) che nascono le cose cattive. (…) Spesso pensiamo che il male provenga soprattutto da fuori: (…) Quante volte incolpiamo gli altri, la società, il mondo, per tutto quello che ci accade! (…) Gesù ci invita piuttosto a guardare la vita e il mondo a partire dal nostro cuore. Se ci guardiamo dentro, troveremo quasi tutto quello che detestiamo fuori. E se, con sincerità, chiederemo a Dio di purificarci il cuore, allora sì che cominceremo a rendere più pulito il mondo. Perché c’è un modo infallibile per vincere il male: iniziare a sconfiggerlo dentro di sé. (Angelus, 29 agosto 2021)