martedì 19 luglio 2022

Martedì della XVI settimana del Tempo Ordinario

Mt 12,46-50
 
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

In questo brano del Vangelo di Matteo, per quanto sia breve, ricorre ben 4 volte il verbo “parlare”, attribuito a Gesù, poi ai suoi familiari, infine a chi fa da intermediario.
Questo verbo sembra porsi in netto contrasto con la frase finale pronunciata da Gesù. Bisogna ascoltare l’unico Maestro, per poter fare la volontà di Dio, senza troppe parole, così da diventare familiari del Signore per legami spirituali e non di sangue.
Quante parole inutili diciamo o vogliamo dire? Siamo capaci di cercare e operare la volontà di Dio nel silenzio, come servi della Parola, in ascolto attento?