venerdì 4 febbraio 2022

COMMENTO AL VANGELO DELLA QUINTA DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

La parola che ci viene donata ci indica Gesù come Via, Verità e Vita.


La chiamata a seguirlo, rivolta a Simone e agli altri pescatori, è ascoltata dalla Chiesa orante alla luce della risposta del profeta Isaia “ECCOMI MANDA ME”. In questo brano è nascosto il germe della Chiesa che nascerà e si mostrerà il giorno di Pentecosteper cui dentro questo germe ci siamo tutti noi. Come Isaia aveva avuto visioni prima di comprendere che era stato chiamato così Pietro aveva già visto Gesù indicato a Giovanni ed Andrea dal Battista sulle rive del Giordano. Entrambi sono coscienti di essere indegni. 


Procediamo con ordine e soprattutto di umiltà, prendendo consapevolezza che siamo indegni che Dio ci rivolga la sua parola. L’evangelista Luca, a differenza da Marco e Matteo, colloca il brano dopo due miracoli: la liberazione di un posseduto e la guarigione della suocera di Pietro. Inoltre Luca aggiunge la pesca miracolosa. 

Teniamo ben presenti questi due verbi: liberare e guarire. Gesù è sulle rive del lago di Gennesaret, pressato dalla folla che Luca dice che è lì “per ascoltare la parola di Dio” e non per vedere miracoli o per toccarlo ed essere guariti. E’ un particolare importante la folla indica i popoli in ascolto. Nella scena ci sono due barche vuote, pescatori che lavorano e non sono li’ per ascoltare, ma a fare la chiusura di una giornata che non ha dato nessun frutto.

Gesù “vide due barche” ferme e vuote ma ne sceglie una e vi sale. Notiamo che non chiede chi è disposto a portarlo in barca, ma sceglie prima e poi chiede a Pietro di scostarsi dalla riva. Anzi Gesù “prega” Pietro, è toccante che il padrone preghi il servo, è la grazia che chiede e silenziosamente attende. 

Sul fondo della scena restano la seconda barca vuota, i tre pescatori e la folla in attesa di ascoltare. Ecco la piccola parte che ognuno di noi può dare alla grazia, Pietro permette con la sua disponibilità che la parola arrivi a quanti sono in attesa e a terra a guardare il risultato di un lavoro fallito.

Ma solo chi è più vicino a Gesù può ascoltarlo meglio e Pietro è più vicino di tutti.

L’evangelista precisa che Gesù finisce di parlare alle folle e chiede altra disponibilità a Pietro; è la seconda volta che la Parola Vivente resta in attesa della risposta di Pietro. 

Quante volte ci lamentiamo dei silenzi di Dio! Di un Dio che non ci dice cosa dobbiamo fare! Ma se non siamo prima ascoltatori attenti, come può dirci altro?

Il primo ad attendere in silenzio è Dio, come è rimasto in silenzio in attesa del sì di Maria. Il sì anzi “l’eccomi” di Pietro non è quando si butta ai piedi e si definisce peccatore, ma è quando si fida della parola e fa quello che gli è richiesto, contro ogni logica, perchè aveva già fatto per tutta la notte quanto Gesù gli stava chiedendo. Questo è il vero sì, mi fido e rifaccio quello che ho già fatto ma stavolta lo faccio con Dio. 

Ma perché si fida Pietro? Perchè l’ascolto gli ha liberato la mente dai fallimenti e da ogni insicurezza e gli ha guarito il cuore chiuso dal peccato. Ecco che scopre il vero ostacolo: essere peccatore. Un peccatore che ha ricevuto la Grazia di intravedere il Mistero di Dio, che si fa vicino all’uomo schiavo del peccato e malato nel cuore e nella mente. Pietro è un uomo nuovo davanti a Gesù, ma non sa che non è mai stato così eretto come ora ai piedi di Gesù, perché ha conosciuto se stesso e la Grazia di avere nuovamente la dignità. La pesca è abbondante, ogni vocazione è una grazia, ma non per se stessi ma per tutta l’umanità. Prima per quanti Dio ci mette accanto ( Andrea, Giacomo e Giovanni) che attingono la Grazia dal sì di Pietro. 

Infatti le barche colme di pesce sono tutte e due. Le folle a riva anch’esse beneficeranno di tanta abbondanza. Pietro e compagni tirano le barche e seguono il maestro, le folle restano lì davanti a tutta quella Grazia. Ecco che Gesù è vita perché ci ridona nuova dignità, verità perché la sua parola libera e guarisce, è Via perché dietro di Lui arriviamo a gustare la pienezza


Concludiamo questa meditazione pregando con la Chiesa la colletta di oggi:

O Dio, tre volte santo,
che hai scelto gli annunciatori della tua parola tra uomini dalle labbra impure,
purifica i nostri cuori con il fuoco della tua parola e perdona i nostri peccati con la dolcezza del tuo amore,
così che come discepoli seguiamo Gesù,
nostro Maestro e Signore.