In questi giorni sono stati portati a mia conoscenza alcuni commenti offensivi e falsi riguardo alla apparizioni del Bosco di Zaro, fatti ad opera di un certo Padre Giulio Maria Scozzaro. Pertanto mi sono documentato a suo riguardo! Chiedo, a chiunque legga questo post, di fare molta attenzione a quanto riporto di seguito. Credo che siano inutili altri commenti.
http://www.chiesedisicilia.org/cesi/allegati/1108/Scozzaro.pdf
Conferenza Episcopale Siciliana
COMUNICATO
12 novembre 2011
In queste ultime settimane è stata recapitata presso Parrocchie, Istituti religiosi e altre
istituzioni ecclesiali delle Diocesi siciliane, nonché a responsabili di Aggregazioni ecclesiali e
fedeli laici, la pubblicazione dal titolo “La corruzione nella Chiesa” di Padre Giulio Maria
Scozzaro.
Numerose persone scandalizzate dalle affermazioni contenute nella pubblicazione si
sono interrogate, meravigliandosi che un sacerdote possa muovere generalizzate accuse su
persone e istituzioni religiose, offrendole all’opinione pubblica piuttosto che segnalarle ai
Tribunali Ecclesiastici, organi competenti a stabilire la verità dei fatti, e hanno richiesto ai
Vescovi notizie circa l’identità dell’autore.
Ci premuriamo pertanto comunicare quanto segue:
P. Giulio Maria Scozzaro, già professo perpetuo dell’Istituto dei Frati Francescani
dell’Immacolata, con decreto del Superiore Generale del 4 ottobre 2007, è stato dimesso dal
suo Istituto religioso per motivo “di disobbedienza ostinata alle legittime disposizioni dei
superiori in materia grave”. Il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita
Apostolica con rescritto dell’8 aprile 2008 ha confermato il decreto di dimissione e con
decreto del 21 luglio 2008, ha respinto il ricorso presentato dallo stesso Scozzaro.
Pertanto, la posizione canonica dello Scozzaro è quella definita dal Codice di Diritto
Canonico: con la legittima dimissione di un religioso, cessano i voti e gli obblighi derivanti
dalla professione. Se il religioso è chierico, come nel caso dello Scozzaro, non può esercitare
gli ordini sacri fino a quando non avrà trovato un vescovo benevolo, il quale, dopo un
conveniente periodo di prova nella Diocesi, lo accolga o almeno gli consenta l’esercizio degli
ordini sacri (cfr. can. 701).
Allo stato attuale lo Scozzaro non è stato accolto né incardinato in nessuna Diocesi, e
per conseguenza non può esercitare gli ordini sacri, poiché non è consentito che vi possano
essere chierici “vaganti o acefali”, privi cioè di incardinazione. Tra l’altro egli non può più
utilizzare il nome da religioso “Giulio Maria” ma quello anagrafico che è “Giambattista”, ne
vestire con l’abito da francescano.
Si precisa inoltre che la cosidetta “Associazione Cattolica Gesù e Maria” fondata
dallo Scozzaro non ha mai ricevuto alcuna approvazione dalla competente Autorità
ecclesiastica.