mercoledì 23 marzo 2022

Mercoledì della IIIª settimana di Quaresima - commento al Vangelo

Mt 5,17-19
 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Dall’ascolto attento della Parola, deriva l’impegno a viverla e ad annunciarla. 
Bisogna dunque conoscerla e dedicare del tempo a scrutarla con attenzione. Non è questione di studio di un semplice oggetto, ma meditazione attenta e costante, illuminata dalla grazia dello Spirito Santo e dall’insegnamento dato da Gesù nei Vangeli, che permette di leggere in modo nuovo l’Antico Testamento.
Da questo esercizio scaturisce un cambiamento di vita, perché ciò che meditiamo non può lasciarci indifferenti. Così, chi ci osserva può apprendere una lezione che non ha bisogno di tante parole.
Amiamo il Signore e la Sua Parola così tanto che vogliamo impegnarci a viverla?