Mt 18,1-5.10.12-14
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
I discepoli sono chiamati ad essere simili ai bambini, perché sono dei “piccoli” che hanno ricevuto la rivelazione come dono della benevolenza del Padre (cf. Mt 11, 25-26). Anche per questo i bambini devono essere da loro accolti come Gesù stesso: “Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt 18, 5).
Da parte sua Gesù professa profondo rispetto per i bambini, e ammonisce: “Guardatevi dal disprezzare anche uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18, 10). E quando i fanciulli gridano nel tempio in onore di Gesù: “Osanna al figlio di Davide”, Gesù apprezza e giustifica il loro atteggiamento come lode resa a Dio (cf. Mt 21, 15-16). Il loro omaggio contrasta con l’incredulità degli avversari.
L’amore e la stima di Gesù per i bambini sono una luce per la Chiesa, che imita il suo Fondatore. Essa non può non accogliere i bambini come Lui li ha accolti. […] Ciò che la Chiesa si sente impegnata a zelare è la formazione cristiana dei bambini, spesso non assicurata abbastanza. Si tratta di formarli alla fede, con l’insegnamento della dottrina cristiana, alla carità verso tutti, alla preghiera, secondo le più belle tradizioni delle famiglie cristiane, per molti di noi indimenticabili e sempre benedette! (San Giovanni Paolo II – Udienza generale, 17 agosto 1994)