giovedì 9 maggio 2024

GIOVEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA


Gv 16,16-20

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».


Parole del Papa 

La gioia cristiana è il respiro del cristiano. Un cristiano che non è gioioso nel cuore non è un buon cristiano. È il respiro, il modo di esprimersi del cristiano. La gioia. Non è una cosa che si compra o il frutto di uno sforzo. No, è un frutto dello Spirito Santo. Quello che fa la gioia nel cuore è lo Spirito Santo. La gioia non è vivere di risata in risata. No, non è quello. La gioia non è essere divertente. No, non è quello. È un’altra cosa. La gioia cristiana è la pace, la pace che c’è nelle radici, la pace del cuore, la pace che soltanto Dio ci può dare. Questa è la gioia cristiana. Non è facile custodire questa gioia. C’è un’inquietudine buona, ma c’è un’altra che non è buona, quella di cercare le sicurezze dappertutto, quella di cercare il piacere dappertutto. La gioia, la consolazione, il nostro respiro di cristiani. (Omelia Santa Marta, 28 maggio 2018)