tag:blogger.com,1999:blog-32711723591759267292024-03-18T10:48:50.225+01:00Cenacoli Maria PellegrinaApparizioni della Madonna di Zaro - cenacoli di preghiera delle famiglie e dei giovani Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comBlogger1546125tag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-41493957734255011292024-03-18T07:38:00.000+01:002024-03-18T07:38:02.852+01:00LUNEDÌ DELLA V SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Gv 8,1-11</div><div><br></div><div>In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.</div><div>Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna a sorpresa in adultèrio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adultèrio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.</div><div>Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.</div><div>Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Questa scena invita anche ciascuno di noi a prendere coscienza che siamo peccatori, e a lasciar cadere dalle nostre mani le pietre della denigrazione e della condanna, del chiacchiericcio, che a volte vorremmo scagliare contro gli altri. Quando noi sparliamo degli altri, buttiamo delle pietre, siamo come questi.</div><div>E alla fine rimangono solo Gesù e la donna, là in mezzo: «la misera e la misericordia», dice Sant’Agostino (In Joh 33,5). Gesù è l’unico senza colpa, l’unico che potrebbe scagliare la pietra contro di lei, ma non lo fa, perché Dio “non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva” (cfr Ez 33,11). E Gesù congeda la donna con queste parole stupende: «Va’ e d’ora in poi non peccare più» (v. 11). E così Gesù apre davanti a lei una strada nuova, creata dalla misericordia, una strada che richiede il suo impegno di non peccare più. […] Ogni vera conversione è protesa a un futuro nuovo, ad una vita nuova, una vita bella, una vita libera dal peccato, una vita generosa. Non abbiamo paura a chiedere perdono a Gesù perché Lui ci apre la porta a questa vita nuova. (Angelus, 7 aprile 2019)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-18474366677768328882024-03-17T08:20:00.003+01:002024-03-17T08:20:26.143+01:00V DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B<div><br></div><div>Gv 12,20-33</div><div><br></div><div>In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». </div><div>Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». </div><div>Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!». </div><div>La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Nella richiesta di quei greci possiamo scorgere la domanda che tanti uomini e donne, di ogni luogo e di ogni tempo, rivolgono alla Chiesa e anche a ciascuno di noi: “Vogliamo vedere Gesù”. E come risponde Gesù a quella richiesta? In un modo che fa pensare. Dice così: «è venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. […] Se il chicco di grano, caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (vv. 23-24). Queste parole sembra che non rispondano alla domanda posta da quei greci. In realtà, esse vanno oltre. Gesù infatti rivela che Lui, per ogni uomo che lo vuole cercare, è il seme nascosto pronto a morire per dare molto frutto. Come a dire: se volete conoscermi, se volete capirmi, guardate il chicco di grano che muore nel terreno, cioè guardate la croce. Viene da pensare al segno della croce, che è diventato nei secoli l’emblema per eccellenza dei cristiani. Chi anche oggi vuole “vedere Gesù”, magari provenendo da Paesi e culture dove il cristianesimo è poco conosciuto, che cosa vede prima di tutto? Qual è il segno più comune che incontra? Il crocifisso, la croce. Nelle chiese, nelle case dei cristiani, anche portato sul proprio corpo. L’importante è che il segno sia coerente con il Vangelo: la croce non può che esprimere amore, servizio, dono di sé senza riserve: solo così essa è veramente l’“albero della vita”, della vita sovrabbondante. (Angelus, 21 marzo 2021)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-71328088769859972102024-03-16T07:10:00.003+01:002024-03-16T07:10:58.919+01:00SABATO DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Gv 7,40-53</div><div> </div><div>In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo"?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.</div><div>Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciati ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».</div><div>Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casa sua.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>E ciascuno tornò a casa sua”: dopo la discussione e tutto questo, ognuno tornò alle sue convinzioni. C’è una spaccatura nel popolo: il popolo che segue Gesù lo ascolta - non se ne accorge [del] tanto tempo che passa ascoltandolo, perché la Parola di Gesù entra nel cuore - e il gruppo dei dottori della Legge che a priori rifiutano Gesù perché non opera secondo la legge, secondo loro. Sono due gruppi di persone. Il popolo che ama Gesù, lo segue e il gruppo degli intellettuali della Legge, i capi di Israele, i capi del popolo. Questo si vede chiaro “quando le guardie tornarono dai capi dei sacerdoti e dissero: “Perché non lo avete condotto qui?”, risposero le guardie: “Mai un uomo ha parlato così”. Ma i farisei replicarono loro: “Vi siete lasciare ingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi dei farisei? Ma questa gente che non conosce la Legge è maledetta”. Questo gruppo dei dottori della Legge, l’élite, prova disprezzo per Gesù. Ma anche, prova disprezzo per il popolo, “quella gente”, che è ignorante, che non sa nulla. Il santo popolo fedele di Dio crede in Gesù, lo segue, e questo gruppetto di élite, i dottori della Legge, si stacca dal popolo e non riceve Gesù. Ma come mai, se questi erano illustri, intelligenti, avevano studiato? Ma avevano un grande difetto: avevano perso la memoria della propria appartenenza a un popolo. (Omelia Santa Marta, 28 marzo 2020)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-61443249059942294202024-03-15T08:07:00.001+01:002024-03-15T08:07:24.023+01:00VENERDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Gv 7,1-2.10.25-30</div><div> </div><div>In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.</div><div>Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.</div><div>Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».</div><div>Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».</div><div>Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Questa profezia è troppo dettagliata; il piano d’azione di questa gente malvagia è proprio dettagli su dettagli, non risparmiare nulla, mettiamolo alla prova con violenza e tormenti, e saggiare lo spirito di sopportazione … tendiamogli insidie, mettiamogli un tranello, [per vedere] se cade … Questo non è una semplice odiosità, non c’è un piano d’azione cattivo – certamente – di un partito contro l’altro: questa è un’altra cosa. Questo si chiama accanimento: quando il demonio che è dietro, sempre, a ogni accanimento, cerca di distruggere e non risparmia i mezzi. (…) E cosa si fa, nel momento dell’accanimento? Si possono fare soltanto due cose: discutere con questa gente non è possibile perché hanno le proprie idee, idee fisse, idee che il diavolo ha seminato nel [loro] cuore. Abbiamo sentito qual è il piano di azione loro. Cosa si può fare? Quello che ha fatto Gesù: tacere. Colpisce, quando leggiamo nel Vangelo che davanti a tutte queste accuse, a tutte queste cose Gesù taceva. Davanti allo spirito di accanimento, soltanto il silenzio, mai la giustificazione. Mai. Gesù ha parlato, ha spiegato. Quando ha capito che non c’erano parole, il silenzio. E in silenzio Gesù ha vissuto la sua Passione. È il silenzio del giusto davanti all’accanimento. Chiediamo al Signore la grazia di lottare contro il cattivo spirito, di discutere quando dobbiamo discutere; ma davanti allo spirito di accanimento, avere il coraggio di tacere e lasciare che gli altri parlino. (Omelia da Santa Marta, 27 marzo 2020)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-48604073890710773152024-03-14T07:41:00.003+01:002024-03-14T07:41:27.138+01:00GIOVEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Gv 5,31-47</div><div><br></div><div>In quel tempo, Gesù disse ai Giudei:</div><div>«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera.</div><div>Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.</div><div>Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.</div><div>E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.</div><div>Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita.</div><div>Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio?</div><div>Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».</div><div><br></div><div><br></div><div>Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa</div><div><br></div><div> Colui che vuole onorare veramente la passione del Signore deve guardare con gli occhi del cuore Gesù Crocifisso, in modo da riconoscere nella sua carne la propria carne.</div><div> Tremi la creatura di fronte al supplizio del suo Redentore. Si spezzino le pietre dei cuori infedeli, ed escano fuori travolgendo ogni ostacolo coloro che giacevano nella tomba. Appaiano anche ora nella città santa, cioè nella Chiesa di Dio, i segni della futura risurrezione e, ciò che un giorno deve verificarsi nei corpi, si compia ora nei cuori.</div><div> A nessuno, anche se debole e inerme, è negata la vittoria della croce, e non v’è uomo al quale non rechi soccorso la mediazione di Cristo. Se giovò a molti che infierivano contro di lui, quanto maggiore beneficio apporterà a coloro che a lui si rivolgono!</div><div> L’ignoranza dell’incredulità è stata cancellata. È stata ridotta la difficoltà del cammino. Il sacro sangue di Cristo ha spento il fuoco di quella spada, che sbarrava l’accesso al regno della vita. Le tenebre dell’antica notte hanno ceduto il posto alla vera luce.</div><div> Il popolo cristiano è invitato alle ricchezze del paradiso. Per tutti i battezzati si apre il passaggio per il ritorno alla patria perduta, a meno che qualcuno non voglia precludersi da se stesso quella via, che pure si aprì alla fede del ladrone.</div><div> Procuriamo che le attività della vita presente non creino in noi o troppa ansietà o troppa presunzione sino al punto da annullare l’impegno di conformarci al nostro Redentore, nell’imitazione dei suoi esempi. Nulla infatti egli fece o soffrì se non per la nostra salvezza, perché la virtù, che era nel Capo, fosse posseduta anche dal Corpo.</div><div> «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14), nessuno lasciando privo della misericordia, ad eccezione di chi rifiuta di credere. E come potrà rimanere fuori della comunione con Cristo chi accoglie colui che ha preso la sua stessa natura e viene rigenerato dal medesimo Spirito, per opera del quale Cristo è nato? Chi non lo riterrebbe della nostra condizione umana sapendo che nella sua vita c’era posto per l’uso del cibo, per il riposo, il sonno, le ansie, la tristezza, la compassione e le lacrime?</div><div> Proprio perché questa nostra natura doveva essere risanata dalle antiche ferite e purificata dalla feccia del peccato, l’Unigenito Figlio di Dio si fece anche Figlio dell’uomo e riunì in sé autentica natura umana e pienezza di divinità.</div><div> È cosa nostra ciò che giacque esanime nel sepolcro, che è risorto il terzo giorno, che è salito al di sopra di tutte le altezze alla destra della maestà del Padre. Ne segue che se camminiamo sulla via dei suoi comandamenti e non ci vergogniamo di confessare quello che nell’umiltà della carne egli ha operato per la nostra salvezza, anche noi saremo partecipi della sua gloria. Si adempirà allora sicuramente ciò che egli ha annunziato: «Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio, che è nei cieli» (Mt 10, 32).</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-66977539523336625992024-03-13T10:17:00.001+01:002024-03-13T10:17:31.266+01:00MERCOLEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Gv 5,17-30</div><div> </div><div>In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.</div><div>Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.</div><div>Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.</div><div>In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.</div><div>Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.</div><div>Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Sarà Gesù Signore che risusciterà nell’ultimo giorno quanti avranno creduto in Lui. Gesù è venuto tra noi, si è fatto uomo come noi in tutto, eccetto il peccato; in questo modo ci ha presi con sé nel suo cammino di ritorno al Padre. Egli, il Verbo incarnato, morto per noi e risorto, dona ai suoi discepoli lo Spirito Santo come caparra della piena comunione nel suo Regno glorioso, che attendiamo vigilanti. Questa attesa è la fonte e la ragione della nostra speranza: una speranza che, se coltivata e custodita, – la nostra speranza, se noi la coltiviamo e la custodiamo – diventa luce per illuminare la nostra storia personale e anche la storia comunitaria. Ricordiamolo sempre: siamo discepoli di Colui che è venuto, viene ogni giorno e verrà alla fine. Se riuscissimo ad avere più presente questa realtà, saremmo meno affaticati dal quotidiano, meno prigionieri dell’effimero e più disposti a camminare con cuore misericordioso sulla via della salvezza. (Udienza generale, 4 dicembre 2013)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-66011144200458755892024-03-12T07:00:00.001+01:002024-03-12T07:00:16.131+01:00MARTEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Gv 5,1-16</div><div> </div><div>Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.</div><div>Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.</div><div>Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"». Gli domandarono allora: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina?"». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.</div><div>Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Ci fa pensare l’atteggiamento di quest’uomo. Era malato? Sì, forse, qualche paralisi aveva, ma sembra che poteva camminare un po’. Ma era malato nel cuore, era malato nell’anima, era malato di pessimismo, era malato di tristezza, era malato di accidia. Questa è la malattia di quest’uomo: “Sì, voglio vivere, ma…”, stava lì. E la sua risposta non è: “Sì, voglio essere guarito!” No, è lamentarsi: “Sono gli altri che arrivano prima, sempre gli altri”. La risposta all’offerta di Gesù per guarire è una lamentela contro gli altri. E così, trentasette anni a lamentarsi degli altri. E non facendo nulla per guarire. Era un sabato: abbiamo sentito cosa hanno fatto i dottori della Legge (vv. 10-13). Ma la chiave è l’incontro con Gesù, dopo. «Lo trovò nel tempio e gli disse: “Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio» (v. 14). Quell’uomo era in peccato, ma non perché ne aveva fatta una grossa, no: il peccato di sopravvivere e lamentarsi della vita degli altri; il peccato della tristezza che è il seme del diavolo, di quella incapacità di prendere una decisione sulla propria vita, e invece guardare la vita degli altri per lamentarsi. Non per criticarli: per lamentarsi. “Loro vanno prima, io sono la vittima di questa vita”: le lamentele, respirano lamentele, queste persone. (…) Che il Signore ci aiuti a capire quanto brutto e quanto maligno è questo peccato. (Omelia Santa Marta, 24 marzo 2020)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-71424408624083025152024-03-11T07:07:00.001+01:002024-03-11T07:07:24.060+01:00LUNEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Gv 4,43-54</div><div> </div><div>In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.</div><div>Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.</div><div>Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.</div><div>Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia.</div><div>Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Questo padre chiede la salute per il figlio (cfr Gv 4,43-54). Il Signore rimprovera un po’ tutti, ma anche lui: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete» (cfr v. 48). Il funzionario, invece di tacere e stare zitto, va avanti e gli dice: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia» (v. 49). E Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive» (v. 50). Sono le tre cose che ci vogliono per fare una vera preghiera. La prima è la fede: “Se non avete fede…”. E tante volte, la preghiera è soltanto orale, con la bocca, ma non viene dalla fede del cuore; o è una fede debole… (…) La prima condizione per una vera preghiera è la fede. La seconda condizione che lo stesso Gesù ci insegna è la perseveranza. Alcuni chiedono ma la grazia non viene: non hanno questa perseveranza, perché in fondo non ne hanno bisogno, o non hanno fede. (…) Fede e perseveranza vanno insieme, perché se tu hai fede, sicuro che il Signore ti darà quello che chiedi. E se il Signore ti fa aspettare, bussa, bussa, bussa, alla fine il Signore dà la grazia. (…) E la terza cosa che Dio vuole nella preghiera è il coraggio. Qualcuno può pensare: ci vuole coraggio per pregare e per stare davanti al Signore? Ci vuole. (…) Questa virtù del coraggio, ci vuole tanto. Non solo per le azioni apostoliche, ma anche per la preghiera. Fede, perseveranza e coraggio. In questi giorni, nei quali è necessario pregare, pregare di più, pensiamo se noi preghiamo così: con fede che il Signore può intervenire, con perseveranza e con coraggio. Il Signore non delude, non delude. Ci fa aspettare, prende il suo tempo, ma non delude. Fede, perseveranza e coraggio. (Omelia Santa Marta, 23 marzo 2020)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-80482907441832734602024-03-10T10:04:00.003+01:002024-03-10T10:04:50.257+01:00Messaggio del 08.03.2024 da Simona <p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Ho visto Mamma tutta vestita di bianco, sul capo la corona di dodici stelle e un manto bianco che le copriva anche le spalle e le arrivava fin giù i piedi che scalzi poggiavano sul mondo. Mamma aveva le braccia aperte in segno di accoglienza e nella mano destra una lunga corona del santo rosario fatta di luce.</font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; font-size: medium; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; font-size: medium; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Sia lodato Gesù Cristo</span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; font-size: medium; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="line-height: 21.6px;">Cari figli miei, vi amo e vi ringrazio che siete</span><span style="line-height: 21.6px;"> accorsi a questa mia chiamata. Figli, vi chiedo ancora preghiera, preghiera forte e costante. Figlia prega con me.</span></span></font></p><p style="line-height: 21.6px;"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="line-height: 21.6px;"><br></span></span></font></p><p style="line-height: 21.6px;"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="line-height: 21.6px;">Ho pregato con Mamma, poi lei ha ripreso il messaggio.</span></span></font></p><p style="line-height: 21.6px;"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="line-height: 21.6px;"><br></span></span></font></p><p style="line-height: 21.6px;"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="line-height: 21.6px;">Figli miei, quanto odio, quanto dolore, quanta sofferenza, quanta guerra in questo mondo, eppure potreste vivere come in un paradiso se solo vi amaste, se solo amaste Dio. Figli miei, fate della vostra vita una continua preghiera. Figli, amate e lasciatevi amare, lasciate entrare il Signore a far parte della vostra vita. Vi amo figli, miei vi amo.</span></span></font></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Adesso vi do la mia santa benedizione.</font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Grazie per essere accorsi a me.</font></span></p>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-59261118171062959552024-03-10T06:55:00.003+01:002024-03-10T06:55:42.624+01:00IV DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B<div><br></div><div>In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: </div><div>«Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.</div><div>Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. </div><div>E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>La venuta di Gesù nel mondo provoca una scelta: chi sceglie le tenebre va incontro a un giudizio di condanna, chi sceglie la luce avrà un giudizio di salvezza. Il giudizio sempre è la conseguenza della scelta libera di ciascuno: chi pratica il male cerca le tenebre, il male sempre si nasconde, si copre. Chi fa la verità, cioè pratica il bene, viene alla luce, illumina le strade della vita. Chi cammina nella luce, chi si avvicina alla luce, non può fare altro che buone opere. La luce ci porta a fare delle buone opere. È quanto siamo chiamati a fare con più impegno durante la Quaresima: accogliere la luce nella nostra coscienza, per aprire i nostri cuori all’amore infinito di Dio, alla sua misericordia piena di tenerezza e di bontà, al suo perdono. Non dimenticatevi che Dio perdona sempre, sempre, se noi con umiltà chiediamo il perdono. Basta soltanto chiedere il perdono, e Lui perdona. Così troveremo la vera gioia e potremo rallegrarci del perdono di Dio che rigenera e dà vita. (Angelus, 14 marzo 2021)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-14589786371639058722024-03-09T19:20:00.000+01:002024-03-09T19:20:33.596+01:00Messaggio del 08.03.2024 da Angela <font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Questa sera la Vergine Maria si è presentata tutta vestita di bianco, anche il manto che la avvolgeva era bianco e ampio, lo stesso manto le copriva anche il capo. Sul capo una corona di dodici stelle splendenti. La Vergine Maria aveva le mani giunte in preghiera, sul petto un cuore di carne coronato di spine. Tra le mani, una lunga corona del santo rosario, bianca come di luce che le arrivava quasi fin giù ai piedi. I piedi erano scalzi e poggiavano sul mondo, il mondo era avvolto da una grande nube grigia, lo vedevo girare e su alcune parti del mondo vedevo come delle grandi macchie scure.</span></font><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Il volto della Vergine Maria era molto triste, aveva il capo chinato verso il basso, i suoi occhi erano pieni di lacrime, scendevano sul suo volto fino ai suoi piedi, ma quando toccavano la terra quelle macchie sparivano.</span></font></div><div><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; font-size: medium;"><br></span></div><div><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; font-size: medium;">Sia lodato Gesù Cristo </span></div><div><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; font-size: medium;"><br></span></div><div><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; font-size: medium;">Cari figli, questo è un tempo di preghiera e di silenzio. Questo è un tempo di grazia, vi prego figli, convertitevi e ritornate a Dio.</span><br></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Figli, il principe di questo mondo tenterà di separarvi dal mio amore cercando di confondere i vostri pensieri, ma voi non abbiate paura, siate forti e perseveranti nella preghiera.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Rafforzatevi con i santi sacramenti, con il digiuno, la preghiera del santo rosario e con le opere di carità. La vostra vita sia preghiera, pregate molto lo Spirito Santo, lasciatevi guidare dallo Spirito Santo, Egli aprirà i vostri cuori e guiderà ogni vostro passo.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Figli, il mio cuore è trafitto dal dolore nel vedere quanto male c'è nel mondo. Pregate molto per la pace sempre più minacciata dai potenti di questa terra. Pregate molto per la mia amata Chiesa, non solo per la Chiesa universale ma anche per la Chiesa locale. Pregate per il Vicario di Cristo.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Figli amatissimi, pregate Gesù, gettate in Lui ogni vostra paura, non scoraggiatevi non perdete mai la speranza.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Amate Gesù, pregate Gesù, adorate Gesù. Piegate le vostre ginocchia e pregate.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br></span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Quando Mamma ha detto : " Adorate Gesù", ho visto una grande luce, e alla destra della Vergine ho visto Gesù sulla croce. Mamma mi ha detto: " Figlia, insieme adoriamo", Lei si è messa in ginocchio di fronte alla croce.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Gesù, aveva i segni della passione, il suo corpo era piagato, in molte parti del corpo le carni erano lacerate ( Come mancanti ). La Vergine Maria, piangeva e lo guardava in silenzio. Gesù guardava sua madre con un amore indescrivibile, un incrocio di sguardi che non ho parole per poter descrivere ciò che ho visto. Gesù era completamente ricoperto di sangue, il capo era trafitto dalla corona di spine, il volto era sfigurato, ma trasmetteva amore e bellezza nonostante fosse una maschera di sangue. Questo momento mi è sembrato interminabile.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Io, pregavo in silenzio, affidando a Gesù ogni cosa e ogni persona che si era affidata alle mie preghiere. Ma particolarmente ho pregato per la Chiesa e per i sacerdoti.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Poi la Vergine Maria, ha ripreso il messaggio.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br></span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Cari figli, vegliate con me, pregate con me, non temete, non vi lascio soli, vi sono accanto in ogni momento della vostra giornata e vi avvolgo con il mio manto, lasciatevi amare.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br></span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Infine ha benedetto tutti. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.</span></font></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-60054291004502444462024-03-09T07:10:00.000+01:002024-03-09T07:10:06.248+01:00SABATO DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Lc 18,9-14</div><div> </div><div>In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:</div><div>«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.</div><div>Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo".</div><div>Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore".</div><div>Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Verifichiamo se in noi, come nel fariseo, c’è «l’intima presunzione di essere giusti» (v. 9) che ci porta a disprezzare gli altri. Succede, ad esempio, quando ricerchiamo i complimenti e facciamo sempre l’elenco dei nostri meriti e delle nostre buone opere, quando ci preoccupiamo dell’apparire anziché dell’essere, quando ci lasciamo intrappolare dal narcisismo e dall’esibizionismo. Dove c’è troppo io, c’è poco Dio. Da noi, nella mia terra, queste persone le si chiama “io-con me-per me-solo io”, questo è il nome di quella gente. E una volta si parlava di un prete che era così, centrato in sé stesso, e la gente per scherzare diceva: “Quello, quando fa l’incensazione, la fa a rovescio, si autoincensa”. È così, ti fa cadere anche nel ridicolo. (Angelus, 23 ottobre 2022)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-65436383896098336812024-03-08T07:01:00.001+01:002024-03-08T07:01:27.152+01:00VENERDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA <div><br></div><div>Mc 12,28b-34</div><div> </div><div>In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».</div><div>Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi».</div><div>Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».</div><div>Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Oggi, dunque, prendiamo esempio da questo scriba. Ripetiamo le parole di Gesù, facciamole risuonare in noi: “Amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza e il prossimo come me stesso”. E chiediamoci: questo comandamento, orienta davvero la mia vita? Questo comandamento trova riscontro nelle mie giornate? Ci farà bene stasera, prima di addormentarci, fare l’esame di coscienza su questa Parola, vedere se oggi abbiamo amato il Signore e abbiamo donato un po’ di bene a chi ci è capitato di incontrare. Che ogni incontro sia dare un po’ di bene, un po’ di amore, che viene da questa Parola. La Vergine Maria, nella quale la Parola di Dio si è fatta carne, ci insegni ad accogliere nel cuore le parole vive del Vangelo. (Angelus, 31 ottobre 2021)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-60871630947554097772024-03-07T07:18:00.002+01:002024-03-07T07:18:29.581+01:00GIOVEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Lc 11,14-23</div><div> </div><div>In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore. Ma alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.</div><div>Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.</div><div>Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.</div><div>Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>E noi possiamo farci la domanda: ‘Io vigilo su di me, sul mio cuore, sui miei sentimenti, sui miei pensieri? Custodisco il tesoro della grazia? Custodisco la presenza dello Spirito Santo in me? O lascio così, sicuro, credo che vada bene?’ Ma se tu non custodisci, viene quello che è più forte di te. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. La vigilanza! Ma, tre criteri, eh! Non confondere la verità. Gesù lotta contro il diavolo: primo criterio. Secondo criterio: chi non è con Gesù, è contro Gesù. Non ci sono atteggiamenti a metà. Terzo criterio: la vigilanza sul nostro cuore, perché il demonio è astuto. Mai è scacciato via per sempre! Soltanto l’ultimo giorno lo sarà. (…) Chiediamo al Signore la grazia di prendere sul serio queste cose. Lui è venuto a lottare per la nostra salvezza. Lui ha vinto il demonio! Per favore, non facciamo affari con il demonio! Lui cerca di tornare a casa, di prendere possesso di noi… Non relativizzare, vigilare! E sempre con Gesù! (Omelia da Santa Marta, 11 ottobre 2013)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-21781507244747688092024-03-06T07:03:00.003+01:002024-03-06T07:03:57.870+01:00MERCOLEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Mt 5,17-19</div><div> </div><div>In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:</div><div>«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.</div><div>Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Gesù ci fa capire che le norme religiose servono, sono buone, ma sono solo l’inizio: per dare loro compimento è necessario andare oltre la lettera e viverne il senso, se no rimaniamo in una religiosità esteriore e distaccata, servi di un “dio padrone” piuttosto che figli di Dio Padre. E per questo è necessario andare oltre la lettera. Dio non ragiona per calcoli e tabelle; Lui ci ama come un innamorato: non al minimo, ma al massimo! Non ci dice: “Ti amo fino a un certo punto”. No, l’amore vero non è mai fino a un certo punto e non si sente mai a posto; l’amore va sempre oltre, non può farne a meno. Il Signore ce lo ha mostrato donandoci la vita sulla croce e perdonando i suoi uccisori. E ci ha affidato il comandamento a cui più tiene: che ci amiamo gli uni gli altri come Lui ci ha amati. Questo è l’amore che dà compimento alla Legge, alla fede, alla vera vita! (Angelus, 12 febbraio 2023)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-22440981296518351652024-03-05T07:49:00.002+01:002024-03-05T07:49:20.904+01:00MARTEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Mt 18,21-35</div><div> </div><div>In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.</div><div>Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa". Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.</div><div>Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: "Restituisci quello che devi!". Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: "Abbi pazienza con me e ti restituirò". Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.</div><div>Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?". Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.</div><div>Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>La parabola di oggi ci aiuta a cogliere in pienezza il significato di quella frase che recitiamo nella preghiera del Padre nostro: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12). Queste parole contengono una verità decisiva. Non possiamo pretendere per noi il perdono di Dio, se non concediamo a nostra volta il perdono al nostro prossimo. È una condizione: pensa alla fine, al perdono di Dio, e smettila di odiare; caccia via il rancore, quella mosca fastidiosa che torna e torna. Se non ci sforziamo di perdonare e di amare, nemmeno noi verremo perdonati e amati. Affidiamoci alla materna intercessione della Madre di Dio: Lei ci aiuti a renderci conto di quanto siamo debitori verso Dio, e a ricordarlo sempre, così da avere il cuore aperto alla misericordia e alla bontà. (Angelus, 13 settembre 2020)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-21807298707963848212024-03-04T20:40:00.001+01:002024-03-04T20:40:41.450+01:00Messaggio del 26.02.2024 da Simona <div><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; line-height: 21.6px;">Ho visto Mamma aveva, un vestito bianco con una cintura d’oro in vita e in petto un cuore coronato di spine, sul capo la corona di dodici stelle e un sottile velo bianco, sulle spalle un manto azzurro che le arrivava fin gi</span><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; line-height: 21.6px;">ù</span><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; line-height: 21.6px;"> ai piedi che scalzi poggiavano sul mondo, sotto il piede destro Mamma aveva l’antico nemico sotto forma di serpente che si dibatteva ma Lei lo teneva ben fermo. Mamma aveva le braccia aperte in segno di accoglienza e nella mano destra una lunga corona del santo rosario fatta come gocce di ghiaccio.</span></div><div><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0); color: rgb(0, 0, 0); font-family: sans-serif; line-height: 21.6px;"><br></span></div><div><span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); line-height: 21.6px;">Sia lodato Gesù Cristo </span></div><div><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"> </font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><span style="line-height: 21.6px;">Cari figli miei, vi amo e vi ringrazio che siete accorsi a questa mia chiamata. Figli, vi chiedo ancora preghiera; figli in questo tempo forte di </span><span style="line-height: 21.6px;">Q</span><span style="line-height: 21.6px;">uaresima pregate, offrite fioretti e sacrifici al Signore, sfruttate questo tempo per la riconciliazione con il Signore, questo è tempo forte e di grandi grazie. Figli miei, siate pronti a seguire mio Figlio fin sul calvario, restate con Lui sotto i piedi della croce</span><span style="line-height: 21.6px;">, non allontanatevi, non abbandonatelo, nel momento della prova e del dolore stringetevi a Lui, rivolgetevi a Lui, adoratelo, pregatelo ed Egli vi donerà la grazia e la forza di cui avete bisogno. Figli miei questi sono tempi duri, tempo di preghiera e silenzio. </span></span></font></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Vi amo figli miei. Figlia prega con me.</font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><br></font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Ho pregato con Mamma affidandole la Santa Chiesa e tutti coloro che si sono raccomandati alle mie preghiere, poi Mamma ha ripreso.</font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><br></font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Figli miei, vi amo e ancora vi chiedo preghiera.</font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Adesso vi do la mia santa benedizione.</font></span></p><p style="line-height: 21.6px;"><span style="line-height: 21.6px; caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><font color="#000000" face="sans-serif" size="3">Grazie per essere accorsi a me.</font></span></p></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-28802073413918641282024-03-04T08:23:00.000+01:002024-03-04T08:23:01.980+01:00LUNEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Lc 4,24-30</div><div> </div><div>In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».</div><div>All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.</div><div><br></div><div><br></div><div>Dalle «Omelie» di san Basilio Magno, vescovo</div><div></div><div> Il sapiente non si glori della sua sapienza, né il forte della sua forza, né il ricco delle sue ricchezze (cfr. Ger 9, 22-23). Ma allora qual è la vera gloria, e in che cosa è grande l’uomo? Dice la Scrittura: In questo si glori colui che si gloria: se conosce e capisce che io sono il Signore.</div><div> La grandezza dell’uomo, la sua gloria e la sua maestà consistono nel conoscere ciò che è veramente grande, nell’attaccarsi ad esso e nel chiedere la gloria dal Signore della gloria. Dice infatti l’Apostolo: «Chi si vanta si vanti nel Signore» e lo dice nel seguente contesto: Cristo è stato costituito da Dio «per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel Signore» (1 Cor 1, 31). Il perfetto e pieno gloriarsi in Dio si verifica quando uno non si esalta per la sua giustizia, ma sa di essere destituito della vera giustizia e comprende di essere stato giustificato nella sola fede in Cristo. E proprio in questo si gloria Paolo, il quale disprezza la propria giustizia e cerca quella che viene da Dio per mezzo di Gesù Cristo, cioè la giustizia nella fede. Conosce lui e la potenza della sua risurrezione, partecipa alle sue sofferenze, è reso conforme alla morte di lui per arrivare in quanto possibile alla risurrezione dai morti.</div><div> Cade ogni alterigia e ogni superbia. Niente ti è rimasto su cui poterti gloriare, o uomo, poiché la tua gloria e la tua speranza sono situate in lui, perché sia mortificato tutto quello che è tuo e tu possa ricercare la vita futura in Cristo. Abbiamo già le primizie di quella vita, ci troviamo già in essa e viviamo ormai del tutto nella grazia e nel dono di Dio. Dio è lui che suscita in noi il volere e l’operare secondo i suoi benevoli disegni (cfr. Fil 2, 13).</div><div> È ancora Dio che, per mezzo del suo Spirito, rivela la sua sapienza destinata alla nostra gloria.</div><div> Dio ci dà la forza e il vigore nelle fatiche. «Ho faticato più di tutti loro» dice Paolo: «non io però, ma la grazia di Dio che è con me» (1 Cor 15, 10).</div><div> Dio scampa dai pericoli al di là di ogni speranza umana. Soggiunge infatti l’Apostolo: «Abbiamo addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. Da quella morte però egli ci ha liberato e ci libererà per la speranza che abbiamo riposto in lui, che ci libererà ancora» (2 Cor 1, 10).</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-48630163173363768032024-03-03T07:09:00.002+01:002024-03-03T07:09:44.604+01:00III DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B <div><br></div><div>Gv 2,13-25</div><div><br></div><div>Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». </div><div>Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. </div><div>Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. </div><div>Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Per interpretare il gesto di Gesù di purificare la casa di Dio, i suoi discepoli si servirono di un testo biblico tratto dal salmo 69: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà» (v. 17). […] Questo salmo è un’invocazione di aiuto in una situazione di estremo pericolo a causa dell’odio dei nemici: la situazione che Gesù vivrà nella sua passione. Lo zelo per il Padre e per la sua casa lo porterà fino alla croce: il suo è lo zelo dell’amore che porta al sacrificio di sé, non quello falso che presume di servire Dio mediante la violenza. […] E l’evangelista annota: «Egli parlava del tempio del suo corpo» (v. 21). Con la Pasqua di Gesù inizia il nuovo culto, nel nuovo tempio, il culto dell’amore, e il nuovo tempio è Lui stesso. (Angelus, 4 marzo 2018)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-86220305871450518962024-03-02T06:57:00.000+01:002024-03-02T06:57:10.835+01:00SABATO - II SETTIMANA DI QUARESIMA <div><br></div><div>Lc 15,1-3.11-32</div><div> </div><div>In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». </div><div>Ed egli disse loro questa parabola: </div><div>«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.</div><div>Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.</div><div>Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Cominciamo dal figlio maggiore - il problema è che lui era a casa, ma non si era accorto mai di cosa significasse vivere a casa: faceva i suoi doveri, faceva il suo lavoro, ma non capiva cosa fosse un rapporto di amore con il padre. Quel il figlio «si indignò e non voleva entrare» (v. 28). “Ma questa non è la mia casa?” - aveva pensato. Lo stesso dei dottori della legge. “Non c’è ordine, è venuto questo peccatore qui e gli hanno fatto la festa, e io?”. Il padre dice la parola chiara: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo» (v. 31). E di questo, il figlio non se n’era accorto, viveva a casa come fosse un albergo, senza sentire quella paternità… Tanti “alberganti” nella casa della Chiesa che si credono i padroni! È interessante: il padre non dice alcuna parola al figlio che torna dal peccato, soltanto lo bacia, lo abbraccia e gli fa festa (cfr v. 20); a questo invece [il maggiore] deve spiegare, per entrare nel suo cuore: aveva il cuore “blindato” per le sue concezioni della paternità, della figliolanza, del modo di vivere. (Omelia da Santa Marta, 14 marzo 2020)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-24537034707419464332024-03-01T07:20:00.002+01:002024-03-01T07:20:12.717+01:00VENERDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Mt 21, 33-43.45-46</div><div><br></div><div>In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:</div><div>«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.</div><div>Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.</div><div>Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.</div><div>Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».</div><div>Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».</div><div>E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:</div><div>“La pietra che i costruttori hanno scartato</div><div>è diventata la pietra d’angolo;</div><div>questo è stato fatto dal Signore</div><div>ed è una meraviglia ai nostri occhi”?</div><div>Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».</div><div>Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>L’urgenza di rispondere con frutti di bene alla chiamata del Signore, che ci chiama a diventare sua vigna, ci aiuta a capire che cosa c’è di nuovo e di originale nella fede cristiana. Essa non è tanto la somma di precetti e di norme morali, ma è prima di tutto una proposta di amore che Dio, attraverso Gesù, ha fatto e continua a fare all’umanità. È un invito a entrare in questa storia di amore, diventando una vigna vivace e aperta, ricca di frutti e di speranza per tutti. Una vigna chiusa può diventare selvatica e produrre uva selvatica. Siamo chiamati ad uscire dalla vigna per metterci a servizio dei fratelli che non sono con noi, per scuoterci a vicenda e incoraggiarci, per ricordarci di dover essere vigna del Signore in ogni ambiente, anche quelli più lontani e disagevoli. (Angelus, 8 ottobre 2017)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-90299396383108910862024-02-29T06:55:00.003+01:002024-02-29T06:55:34.689+01:00GIOVEDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Lc 16,19-31</div><div><br></div><div>In quel tempo, Gesù disse ai farisei:</div><div>«C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.</div><div>Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".</div><div>Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".</div><div>E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».</div><div><br></div><div><br></div><div>Dai «Trattati sui salmi» di sant’Ilario, vescovo</div><div><br></div><div> «Beato l’uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie» (Sal 127, 1). Ogni volta che nella Scrittura si parla del timore del Signore, bisogna tener presente che non si trova mai da solo, come se per noi bastasse alla completezza della fede, ma gli vengono aggiunti o anteposti molti altri valori.</div><div> Da questi si comprende l’essenza e la perfezione del timor di Dio, come sappiamo da quanto è detto nei Proverbi di Salomone: «Se appunto invocherai l’intelligenza e chiamerai la saggezza, se la ricercherai come l’argento e per essa scaverai come per i tesori, allora comprenderai il timore del Signore» (Pro 2, 3-5).</div><div> Vediamo da ciò per quanti gradi si arriva al timore di Dio.</div><div> Anzitutto, chiesto il dono della sapienza, si deve affidare tutto il compito dell’approfondimento al dono dell’intelletto, con il quale ricercare e investigare la sapienza. Solo allora si potrà comprendere il timore del Signore. Certamente il modo comune di ragionare degli uomini non procede così circa il timore.</div><div> Infatti il timore è considerato come la paura che ha l’umana debolezza quando teme di soffrire ciò che non vorrebbe gli accadesse. Tale genere di timore si desta in noi con il rimorso della colpa, di fronte al diritto del più potente, o all’attacco del più forte, a causa di una malattia, per l’incontro con una bestia feroce o, infine, per la sofferenza di qualsiasi male.</div><div> Non è questo il timore che qui si insegna, perché esso deriva dalla debolezza naturale.</div><div> In questa linea di timore, infatti, ciò che si deve temere non è per nulla oggetto e materia di apprendimento, poiché le cose temibili si incaricano da se stesse a incutere terrore.</div><div> Del timore del Signore invece così sta scritto: «Venite, figli, ascoltatemi; v’insegnerò il timore del Signore» (Sal 33, 12). Dunque si impara il timore del Signore, perché viene insegnato. Questo genere di timore non sta nello spavento naturale e spontaneo, ma in una realtà che viene comunicata come una dottrina. Non promana dalla trepidazione della natura, ma lo si comincia ad apprendere con l’osservanza dei comandamenti, con le opere di una vita innocente, e con la conoscenza della verità.</div><div> Per conto nostro il timore di Dio è tutto nell’amore, e l’amore perfetto perfeziona questo timore.</div><div> Il compito proprio del nostro amore verso Dio è di ascoltarne gli ammonimenti, obbedire ai suoi comandamenti, fidarsi delle sue promesse.</div><div> Ascoltiamo dunque la Scrittura che dice: «Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l’ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene?» (Dt 10, 12).</div><div> Molte poi sono le vie del Signore, benché egli stesso sia la via. Ma quando parla di se stesso si chiama via, dando anche la ragione per cui si chiami così: «Nessuno», dice, «viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14, 6).</div><div> Bisogna dunque porsi il problema delle molte vie possibili e ponderare molti elementi perché, edotti da molte ragioni, possiamo trovare quell’unica via della vita eterna che fa per noi.</div><div> Vi sono infatti vie nella legge, vie nei profeti, vie nei vangeli, vie negli apostoli, vie anche nelle diverse opere dei maestri.</div><div> Beati coloro che camminano in esse col timore di Dio.</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-13619178428729411562024-02-28T06:52:00.003+01:002024-02-28T06:52:39.375+01:00MERCOLEDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA<div><br></div><div>Mt 20,17-28</div><div> </div><div>In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».</div><div>Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».</div><div>Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».</div><div>Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>«Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso» (vv. 18-19). Non è soltanto una sentenza di morte: c’è di più. C’è l’umiliazione, c’è l’accanimento. E quando c’è accanimento nella persecuzione di un cristiano, di una persona, c’è il demonio. Il demonio ha due stili: la seduzione, con le promesse mondane, come ha voluto fare con Gesù nel deserto, sedurlo e con la seduzione fargli cambiare il piano della redenzione; e, se questo non va, l’accanimento. Non ha mezzi termini, il demonio. La sua superbia è così grande che cerca di distruggere, e distruggere godendo della distruzione con l’accanimento. […] Che il Signore ci dia la grazia di saper discernere quando c’è lo spirito che vuole distruggerci con l’accanimento, e quando lo stesso spirito vuole consolarci con le apparenze del mondo, con la vanità. Ma non dimentichiamo: quando c’è accanimento, c’è l’odio, la vendetta del diavolo sconfitto. È così fino a oggi, nella Chiesa. Pensiamo a tanti cristiani, come sono crudelmente perseguitati. […] Che il Signore ci dia la grazia di discernere il cammino del Signore, che è Croce, dal cammino del mondo, che è vanità, apparire, maquillage. (Omelia da Santa Marta, 11 marzo 2020)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-29071386728653117892024-02-27T20:55:00.000+01:002024-02-27T20:55:07.949+01:00Messaggio del 26.02.2024 da Angela <font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Questo pomeriggio la Mamma si è presentata come regina e madre di Tutti i Popoli. La Vergine Maria aveva un vestito rosaceo ed era avvolta in un grande manto verde-azzurrino. Aveva le mani giunte in preghiera, tra le mani una lunga corona del santo rosario, bianca come di luce che le arrivava quasi fin giù ai piedi. I piedi erano scalzi e poggiavano sul mondo. Il mondo girava e su di esso si intravedevano scene di guerre e di violenze. La Vergine Maria, con un leggero movimento, ha fatto scivolare una parte del manto e ha coperto una parte del mondo. Mamma aveva un volto molto triste e una lacrima rigava il suo volto. </span></font><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br></span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%;">Sia lodato Gesù Cristo </span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%;"><br></span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Cari figli, sono qui perché vi amo, sono qui per l'immensa misericordia del Padre.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Figli, il mio cuore è trafitto nel vedervi così chiusi e insensibili ai miei continui richiami.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Figli, io vi sono accanto sempre e prego per ciascuno di voi e per voi.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Figli miei, questo è un tempo di grazia, questi sono i giorni favorevoli per la vostra conversione. Vi prego figli, ritornate a Dio, non siate tiepidi, ma dite il vostro sì. È da tempo che sono qui in mezzo a voi, ma voi continuate ad essere tiepidi ed indifferenti. Vi prego figli, trasformate i vostri cuori di pietra in cuori di carne palpitanti d'amore per Gesù.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Figli, anche quest'oggi vi chiedo preghiera, preghiera fatta con il cuore e non con le labbra. Pregate figli miei! </span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><br></span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Mentre Mamma diceva “pregate figli miei”, alla destra della Vergine Maria, ho visto Gesù, era sulla croce. Il suo corpo era piagato, aveva i segni della passione e della flagellazione.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Mamma si è messa in ginocchio davanti alla croce (di fronte). Guardava Gesù senza parlare, i loro sguardi parlavano, i loro occhi si incrociavano. Poi Mamma mi ha detto: "Figlia, insieme adoriamo in silenzio e per ogni piaga del suo corpo metti un intenzione di preghiera". </span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Ho pregato in silenzio come la Vergine mi ha chiesto.</span></font></div><div><font color="#000000" face="sans-serif" size="3"><span style="caret-color: rgb(0, 0, 0); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.3); -webkit-text-size-adjust: 100%; background-color: rgba(255, 255, 255, 0);">Infine ha benedetto tutti. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.</span></font></div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3271172359175926729.post-29983125805872556392024-02-27T07:20:00.001+01:002024-02-27T07:20:27.152+01:00MARTEDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA <div><br></div><div>Mt 23,1-12</div><div><br></div><div>In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:</div><div>«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.</div><div>Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente.</div><div>Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.</div><div>Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».</div><div><br></div><div><br></div><div>Parole del Papa </div><div><br></div><div>Un difetto frequente in quanti hanno un’autorità, sia autorità civile sia ecclesiastica, è quello di esigere dagli altri cose, anche giuste, che però loro non mettono in pratica in prima persona. Fanno la doppia vita. Dice Gesù: «Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito» (v. 4). Questo atteggiamento è un cattivo esercizio dell’autorità, che invece dovrebbe avere la sua prima forza proprio dal buon esempio. L’autorità nasce dal buon esempio, per aiutare gli altri a praticare ciò che è giusto e doveroso, sostenendoli nelle prove che si incontrano sulla via del bene. L’autorità è un aiuto, ma se viene esercitata male, diventa oppressiva, non lascia crescere le persone e crea un clima di sfiducia e di ostilità, e porta anche alla corruzione. […] Noi discepoli di Gesù non dobbiamo cercare titoli di onore, di autorità o di supremazia. […] Se abbiamo ricevuto delle qualità dal Padre celeste, le dobbiamo mettere al servizio dei fratelli, e non approfittarne per la nostra soddisfazione e interesse personale. Non dobbiamo considerarci superiori agli altri; la modestia è essenziale per una esistenza che vuole essere conforme all’insegnamento di Gesù, il quale è mite e umile di cuore ed è venuto non per essere servito ma per servire. (Angelus, 5 novembre 2017)</div>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/18294347071707277623noreply@blogger.com